IL PAESE DI CORTINE

Profilo storico

(D.Livio Dionisi)

Non è nostra intenzione di offrire un quadro storico del paese di Cortine, delle sue origini, delle sue memorie civili e religiose, che pur meriterebbero di essere ampiamente illustra­te, ma soltanto di tracciare in sintesi le origini della parrocchia e di raccogliere i nomi dei parroci che vi esercitarono la cura d'anime dagli inizi ad oggi.

Quasi alle porte della città e allo sbocco della Valle del Gar­za, Cortine faceva parte di quella vasta plaga rurale di Nave che, nel Medio Evo, si estendeva da Bovezzo al passo di S. Eu­sebio, dal colle di S. Vito alla cima di Conche. Di qui passava la più diretta via di comunicazione fra Brescia e il nord attra­verso le vallate trentine, e il cui antico tracciato, che rasenta il torrente serpeggiante fra le scogliere dei monti, ben poco si di- scosta dall'attuale. Era la strada dei pellegrini romei, dei viag­giatori e dei mercanti che si recavano alle fiere e che, dovendo avventurarsi lungo sentieri scoscesi, in mezzo a boschi selvag­gi, fra le insidie di quella impervia strada alpina, trovavano ri­fugio negli ospizi di S. Eusebio e della Mitria.

chiesa parrocchiale di cortine anni 30Già antico pago romano, poi chiesa cristiana eretta nel seco­lo IV o V sui ruderi del delubro pagano, la Mitria fu, durante l'alto Medio Evo, centro religioso, mercantile e giuridico della vasta circoscrizione territoriale. Le numerose chiese, ospizi e cappelle, comprese sulle due costiere della valle, riconosceva­no nella vetusta basilica plebanale la propria matrice. Qui si re­cavano gli abitanti e il clero del circondario per il battesimo, la penitenza, la sepoltura, i riti degli oli santi e della Pasqua.

Vi si tenevano le assemblee degli "originari", convocate con la campana e presiedute dall'arciprete, riconosciuto come arbi­tro e giudice nella trattazione degli affari e delle contese.

Cortinarum è il nome latino dei documenti più antichi. Nel secolo XIII è nominato come "Curtinis" e nel Liber Potheris, all'anno 1225, "in Cortinis et a termine Cortinarno" e all'anno 1232 "in contrada de Cortinis". Tale denominazione resta tutto­ra in uso nella nomenclatura dei documenti ecclesiastici per una tradizione remota che risale all'alto Medio Evo e che è sta­ta influenzata dalla stessa conformazione territoriale. Il nome, non al singolare ma al plurale, sta ad indicare dei cortili, o sia delle aree rustiche, dei fondi recinti di muri.

Come si presentava il paese di Cortine allo sguardo del viaggiatore dei tempi antichi che transitava nei suoi dintorni?

Lo si immagina leggendo alcuni tratti della descrizione della Quadra di Nave fatta da Giovanni da Lezze in una relazione in­viata nel 1603 al Senato Veneto:

“E’ situata tra le chiusure di Brescia et le Valli di Sabbio et Valtrompia alle radici di essi monti; è detta Quadra parte in monti et Vallette sotto diversi nomi. La qual comincia a Urago della Mella et continua per la maggior longhezza alla terra de Cain.

Le terre di questa Quadra sono in gran parte Boschi de legni da foco, che si conducono a Bressa, eccettuate quelle che si adopera nelle fusine di detta Quadra.

Le terre aradore sono in minor numero delle boschive, et le buone sono le discoste dal Monte... De grani non si cava tanto che possa supplir a pena per la metà dell'anno, et dell'altra metà bisogna che gli habitanti provedino per il territorio, et al Borghetto per la maggior parte.

Quanto ai vini sono bastanti per il bisogno, ma non già de fieni per il numero de bestiami che sono in detta Quadra. Et li boschi da quali si cavano le legne sono divisi con i confini di cadauna terra”.

Il nucleo primitivo di Cortine, al tempo in cui si inizia ad usare il cognome, cioè nei secoli XII e XIII, era formato da po­che abitazioni e da scarsa popolazione; i cognomi attuali delle famiglie originarie di Cortine si riducono infatti a un numero molto limitato. Di questi casati — alcuni ancora vivi, altri inve­ce ormai spenti — diamo un elenco, desunto dal libro dei bat­tesimi del 1640:

 Pasotti                           Mezzana

Peli                               Zanetti

Bocchio                         Bragaglio

Brescianini                      Bonetti

Pedersoli                       Liberini

Taiola                            Ronchi

 Lazzarini                        Venturini

 

La già scarsa popolazione venne decimata nel 1630 dalla ter­ribile peste bubbonica che, scoppiata in Brescia, contagiò tutta la valle del Garza.

Agli inizi del Settecento compaiono nomi di nuove famiglie stabilitesi a Cortine:

 Maggiore                       Donina

Tonolini                         Galina

Mezzana                        Noventa

Peli                               Prandelli

Antonelli                        Maffioli

 

Soltanto nella seconda metà dell'Ottocento si verifica un co­stante aumento demografico, dovuto allo sviluppo sia dell'arti­gianato che dell'industria. Nel 1857 si contavano 335 abitanti, 330 nel 1871, 423 nel 1884, 423 nel 1895, 580 nel 1915, 630 nel 1928, 1.450 nel 1964, 1.320 nel 1974, 1.800 nel 1982.

                                                             * * *

 L'indipendenza della chiesa di Cortine dalla pieve di Nave -  riconosciuta  per secoli come la propria matrice — avvenne lentamente e per gradi: allentando dapprima i vincoli di soggezione, i doveri e le prestazioni che ancora la tenevano legata all'autorità dell'arciprete, per assumere la completa autonomia agli inizi del Seicento.

Un decreto del Vescovo di Brescia, Domenico Bollani, in da­ta 5 dicembre 1565, erigeva la chiesa di S. Marco — salvi i dirit­ti della pieve — in parrocchia autonoma, ritenendo valide le ra­gioni dei maggiorenti della frazione: «la distanza di due miglia dalla terra di Nave, i pericoli e gli incomodi del viaggio».

Nel decreto si autorizzava l'erezione di un fonte battesimale, l'amministrazione dei sacramenti e la sepoltura in cimitero pro­prio. Si enumeravano inoltre beni e censi siti in Cortine che, smembrati dalla pieve, costituissero la dote beneficiaria della nuova parrocchia.

Il decreto però venne ostacolato dall'arciprete di Nave, Tom­maso Mazzoleni, che riuscì a far revocare ed annullare 1-appli­catio bonorum", emanata in data 13 marzo 1570. Solamente nel 1608 il Vescovo Marin Giorgi rese esecutiva la seconda "colla­tio", con l'investitura del primo parroco di Cortine, Lodovico de Scuderis. Fino a quell'anno — nonostante le visite pastorali del Vescovo Bollani nell'ottobre del 1567 e dello stesso S. Carlo Borromeo nel 1580 — la parrocchia non fu mai smembrata dal­la pieve che continuò, per tutto quel tempo, a provvedere alla cura d'anime con economi spirituali e ad esercitare sui beni e censi di Cortine la sua completa autorità.

 

Serie cronologica dei Parroci di Cortine

 

LODOVICO DE SCUDERIS (25 aprile 1608)

GIACOMO CHIODI (5 agosto 1615)

BARTOLOMEO ZANOLETI (10 gennaio 1630)

MARCO ANTONIO PORPANI (1 settembre 1660)

OTTAVIO CAFFONI (5 febbraio 1662)

BENEDEITO FREDDI (20 giugno 1676)

FRANCESCO CAPINI (17 gennaio 9.685)

GIOVANNI FACCHINETTI (2 aprile 1685)

FRANCESCO TIRRI (30 luglio 1685)

GIORGIO GHIDOTTI(9 maggio 1701)

PIETRO MARIA BUFFOLI (23 settembre 1721)

GIACOMO ZANARDI (30 ottobre 1739)

DOMENICO DEPENTORI (21 giugno 1745)

VINCENZO FRANCHI (18 dicembre 1753)

CARLO MUTTI (18 maggio 1776)

FRANCESCO USSOLI (14 febbraio 1800)

ANGELO TABLADIVI (27 gennaio 1804)

PAOLO GHIDINI (28 febbraio 1808)

FRANCESCO SERRAMONDI (1 maggio 1835)

GIOVANNI MOLINARI (6 giugno 1836)

LORENZO SENECI (28 agosto 1869)

GIOVANNI BRESCIANI (7 aprile 1897)

LUIGI SALINI (10 novembre 1899 - 18 marzo 1935)

FILIPPO BASSI (13 aprile 1935 - 14 aprile 1945)

GIOVANNI SCAGLIA (1 luglio - 31 agosto 1974)

ANDREA PERSAVALLI (1 ottobre 1974 - 1984)

GIANNI TOMASINI (1 ottobre 1984 - 1994)

FRANCESCO DAVID (13 marzo 1994)

EZIO BOSETTI (13 ottobre 2013)